LIBRI: SULLA VIA DELLA SETA IN BICICLETTA
Tanto di cappello alla Meniconzi, fotografa ben nota che già da molti anni percorre Asia ed Africa in lungo e in largo, quasi sempre in bicicletta.
Questo “La via della seta” è un libro bello e ben fatto, pieno di tante ottime fotografie.
Ci rendiamo conto che basterebbe questo per commentarlo, senza troppi fronzoli, ma una recensione di così poche righe non gli renderebbe giustizia. Ed allora prendiamoci la libertà di prendere a prestito le parole dell’autrice, che meglio di mille nostri pensieri più o meno arzigogolati possono preparare il lettore a godersi appieno la lettura del volume:
“Vent’anni fa ho iniziato ad esplorare le regioni più remote e discoste dell’Asia cercando soprattutto di entrare in contatto con popolazioni appartenenti ad altre culture. Qualche volta sono partita con amici, altre volte da sola. A volte utilizzando mezzi di trasporto locali, altre viaggiando a piedi o in bicicletta.
Viaggiando in bicicletta ho imparato a non avere fretta, a coltivare lo spirito di adattamento ma specialmente ad essere attenta e captare quello che c’era intorno a me. Da qualunque viaggio c’è sempre qualcosa da imparare, che si parta per un giorno o per un anno. La fotografia mi consente non solo di registrare le mie sensazioni ma anche di stimolare la mia curiosità verso quello che viene definito diverso dalla nostra cultura. Così la fotografia nei miei viaggi è diventata un elemento indispensabile e spesso resto seduta per ore a guardare un paesaggio aspettando che la luce trasformi una banale fotografia in qualcosa di meraviglioso.”
La via della seta collegava Oriente ed Occidente già duemila e passa anni fa. Un tempo era percorsa da mercanti che commerciavano in spezie, manufatti e gioielli, dal Tibet alla Turchia, dall’Uzbekistan al Tajikistan, dal Pakistan alla Cina. Lo sguardo di Alessandra Meniconzi, ammirato ma non agiografico, intimo ma non invasivo, ci restituisce una serie di istantanee che viste in sequenza raccontano un mondo troppo spesso qualificato solo come “esotico” ed “affascinante”, senza che il vocabolario osi andare oltre. Dal paesaggio ineccepibilmente ripreso, al ritratto ambientato dentro una tenda, ogni scatto costituisce la tessera di un mosaico che solo alla fine si ricompone nella nostra mente, cercando di farci andare oltre gli stereotipi dell’esotismo da agenzia di viaggi. E chi, come noi, migliaia di chilometri in bicicletta non se li farà mai, non può che esserle grato.
Rino Giardiello e Agostino Maiello© 12/2004
LA VIA DELLA SETA
Fotografie di Alessandra Meniconzi
260 pagine, circa 200 foto
Euro 29,95