YAKITORI GRILLED CHICKEN, IL FAMOSO POLLO GRIGLIATO GIAPPONESE

Se amate il pollo e vi trovate in Giappone, non potete non gustare il loro tipico “Yakitori”. Tradurlo semplicemente come “pollo grigliato” è riduttivo e non dà l’idea dell’infinita varietà di piatti che è possibile provare, tutti presentati con l’eleganza tipica giapponese, comprendendo ogni parte del pollo senza eccezioni di sorta.

Questa specialità, rispetto ai prezzi abbastanza elevati del Giappone, è anche economica grazie alla sua grande diffusione ed alla catena di ristoranti Torikizoku che si vantano di usare solo polli locali, molto carini e pittoreschi ma senz’altro non di classe alta, comunque perfetti per chi bada alla sostanza più che all’apparenza. Una maniera “casual” per passare una serata in puro stile giapponese senza andare in rovina nei ristoranti per turisti, soprattutto in una città super turistica come Kyoto.

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Il locale, molto più ampio di quello che si vede in foto, è abbastanza stretto e claustrofobico a causa dei divisori che riducono lo spazio. Atmosfera tipica giapponese ed impregnata di odori e fumi provenienti dalla cucina e dai fumatori (in Giappone, salvo che per scelta dei gestori, non c’è divieto di fumare).

La peculiarità dei ristoranti Torikizoku è che pagherete qualsiasi cosa sceglierete dal loro ricchissimo menu – intendo proprio QUALSIASI COSA, anche un grande boccale di birra alla spina – solo 280 yen (tasse escluse), vale a dire meno di 2,50 Euro al cambio attuale. All’epoca valeva un po’ di più e seguivo la facile regola di togliere due decimali, per cui 280 yen corrispondevano a 2,80 Euro). Per il Giappone il prezzo è davvero ottimo e questo è il motivo per cui potete trovare ben 380 ristoranti della catena in tutto il paese e non è mai facile trovare posto a sedersi.

Passeggiando per Kyoto, per esempio, ce n’era uno a due passi dal nostro albergo ma non l’avevamo mai preso in considerazione perché sempre troppo affollato (della serie “Mi rifiuto di entrare in quella bolgia!”) sino a quando una sera, rientrando dopo la solita giornata di turismo intenso un po’ più tardi del solito rispetto all’ora di cena tipica in Giappone (tra le 19.00 e le 20.00), abbiamo visto che c’erano numerosi tavoli liberi e siamo entrati.

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Su ogni tavolo c’è un mobiletto con le tipiche bacchette di bambù (di buona qualità, non quelle che danno in Italia nei ristoranti cinesi) e numerosi vasetti con salse e spezie.

Il ristorante di Kyoto non era affatto piccolo e su due piani, ma capisco che possa dare la sensazione di esserlo quando è pieno visto che è diviso in tante “stanzette” per uno o due tavoli. Una specie di “privacy a metà” visto che, oltre ad avere comunque dei vicini di tavolo, i divisori sono bassi e, di fatto, separano ben poco. La luce ambiente è bassa, quasi da pub, ma ogni tavolo è ben illuminato da una propria lampada, cosa che permette – se possibile – di sentirsi un po’ più isolati. L’atmosfera non manca di un suo fascino particolare e si viene accolti sempre con gentilezza ed efficienza.

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La tipica miscela di peperoncini tritati, detta “dei 7 sapori”.

La maggior parte delle pietanze consiste in spiedini: il pollo è tagliato in pezzetti piccoli che non necessitano di essere tagliati con il coltello (che, infatti, non vi daranno, ma tanto un pezzetto equivale ad un boccone) e sono infilati in spiedini di bambù, alternati con pezzetti di verdure, funghi, peperoni, cipolla e quant’altro, grigliati sulla brace di carbone. La carne viene sempre condita prima della cottura, ma il rito del condimento continua durante la cottura ed alla fine, garantendo risultati ottimali e succulenti.

I condimenti sono essenzialmente di due generi, quello salato e quello dolce, e non è facile distinguerli nel menu. Se si hanno idiosincrasie per le salse dolci, è meglio chiedere aiuto al cameriere.

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Rino è in imbarazzo davanti alla vasta scelta di specialità e non sa da dove cominciare!

Quello salato è il mio preferito ed è composto da sale e “tare sauce” (non ho trovato l’equivalente in italiano ma potete leggere qualcosa di più qui), la salsa tipica che i Giapponesi usano per le grigliate e viene preparata con salsa di soya, mirin (un liquore di riso simile al sake, ma dolce), sake, zucchero, frutta e verdura. A volte vengono aggiunti peperoncino di Cayenna, pepe nero, shichimi (un peperoncino macinato detto “ai sette sapori” per cui immagino che siano sette tipi di peperoncini diversi) e wasabi.
Questa salsa è adoperata anche per il famoso “pollo al teriyaki”, una ricetta molto semplice ma che diventa speciale proprio grazie alla salsa e della quale parlerò in maniera approfondita in un altro articolo. Nel frattempo potete provare i miei squisiti spiedini di ali di pollo al peperoncino di Caienna, un mix di cucina italiana ed asiatica.

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Il menu è davvero grande e ben realizzato, con ampie descrizioni sia in giapponese che in inglese. Come si può notare nell’angolo in basso a sinistra, campeggia la scritta “All 280 yen”, tutto a 280 yen!

Scegliere non è facile, ma non preoccupatevi se, come noi, non sapete una sola parola di Giapponese: il menu è ricco di foto molto grandi, chiare ed esplicative (nessuna sorpresa quando vi portano quello che avete ordinato: è identico a quello della foto anche se, magari, il sapore non è quello che vi aspettavate) e comunque c’è sempre il menu in inglese. Se non sapete l’inglese, allora può diventare un problema e dovete solo sperare nella buona sorte, nelle belle foto e nell’aiuto di un volenteroso cameriere.

ChickenBarbecue_19-350A sinistra: due grandi boccali di ottima birra alla spina a soli 280 yen l’uno!

Il menu è sempre di grandi dimensioni proprio per mostrare le pietanze al meglio ed è diviso in quattro categorie:

1) Barbecue.
Quasi ogni parte del pollo interna ed esterna, dalle parti comuni, come cosce e petto, alla pelle, cuore, fegato, ventriglio, collo e cartilagini. Oltre al pollo pollo, offrono qualche portata di maiale, vitello e pesce.

2) Fritture e Teppanyaki (cibo cotto su una piastra di ferro).

3) Se non potete vivere senza pasta o riso, la terza sezione è quella che fa per voi e potete provare il “Bibimbap” (una ricetta coreana fatta mescolando il riso con varie verdure in una pentola di pietra bollente), il tipico ramen, pancake e gelato.

4) La quarta sezione è di contorni, diverse insalate condite in stile giapponese, alcuni piatti freddi e in salamoia o verdure fresche verdure e fagioli. Vi consiglio di ordinare come contorno il キ ャ ベ ツ 盛, cavolo crudo con un condimento leggero e gusto fresco, perfetto per accompagnare la carne alla griglia

Naturalmente c’è un altro menu di bevande, birra, cocktail, sake, vino di frutta, succhi di frutta e tè. Non manca nulla tranne che del normale vino come in Italia, ma non ha neanche senso andarlo a cercare in un ristorante di quel tipo in Giappone, pagarlo a caro prezzo e scoprire che è peggiore del peggior vino in brick dei supermercati italiani.

Siamo stati pienamente soddisfatti dalle pietanze e dal servizio del ristorante tranne che per il problema (per noi che non fumiamo) che non esistono aree separate per fumatori e per non fumatori. Per noi il fumo della carne grigliata mischiato a quello delle sigarette dei vicini era davvero eccessivo e fastidioso nonostante che il personale, davvero gentilissimo, ci avesse messi nell’angolo più remoto del locale, vicino ad una finestra. Non oso pensare a quanto l’aria debba essere irrespirabile quando il ristorante è pieno. Non so come sia la situazione negli altri 379 ristoranti, ma, se non siete fumatori, chiedete sempre prima di sedervi perché questa prassi è abbastanza comune in Giappone ed in Asia.

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Una raccomandazione forse molto femminile, indossate sempre qualcosa che potete immediatamente lavare al rientro in albergo perché si impregnerà tantissimo di fumo!

Kate Chung © 06/2016
Riproduzione Riservata

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Le foto in basso sono state prese dal sito ufficiale della catena Torikizoku ©. 

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Parte delle specialità che abbiamo avuto modo di provare per cena (cliccare sull’immagine per vederla più grande). Noi abbiamo privilegiato quelle grigliate.

Qui la pagina con il menu per iniziare a divertirvi a scegliere!